Riparazione danni, miglioramento strutturale, recupero funzionale e consolidamento dei pilastri della Pinacoteca Civica (Ospedale degli esposti di S. Maria del Buon Gesù) nel comune di Fabriano (AN).

Committente: Comune di Fabriano (AN).

Progetto e Direzione dei lavori: Comune di Fabriano - Ufficio Progettazione, Arch. Roberto Evangelisti.

La storia

L’edificio in oggetto è situato nel centro storico del comune di Fabriano con ingresso da via del Poio ed è distinto in catasto al foglio n. 136 con la particella n. 928.
La costruzione del corpo di fabbrica ebbe inizio il 21 ottobre del 1456 ad opera dei Notabili della città su ispirazione di S. Giacomo della Marca; scopo della costruzione era quello di riunire in un solo edi cio i tre maggiori ospedali del tempo, S. Maria del Mercato, dei Calzolai e S. Maria della Misericordia, che versavano in condizioni da non rispondere più in maniera adeguata ai nuovi bisogni della comunità fabrianese.

La costruzione avvenne su l’area di sedime prospiciente la chiesa di S. Venanzo, inglobando la chiesetta dedicata a S. Giovanni Evangelista del Poggio. Al nuovo corpo di fabbrica fu dato il nome di “Ospedale degli Esposti di S. Maria del Buon Gesù”. La costruzione continuò per molti anni e terminò definitivamente nel 1483 con la realizzazione del pozzo, di fattura fiorentina, attualmente rilevabile nel chiostro.

Le caratteristiche prevalentemente Gotiche, con alcune in influenze rinascimentali, fanno di questo edifcio uno dei maggiori esempi che le Marche offrano nel campo dell’edilizia gotica ed è da ritenersi senza dubbio uno dei principali monumenti della città.

Il palazzo si sviluppa su due piani attorno ad un chiostro centrale con doppio ordine di arcate; l’ingresso del palazzo è da via del Poio, mentre la facciata principale caratterizzata dal porticato ad arcate Gotiche, si fronteggia con la cattedrale di S. Venanzo.

Dal chiostro, al piano terra, si accede a tre ampie sale, attualmente in condizioni di manutenzione precaria, ed ad alcuni vani di servizio; sempre al piano terra, ma con accesso dal porticato sul fronte, si accede alla cappella con annessa la sagrestia e le due sale riunioni ad uso della curia.

Il primo piano è accessibile tramite lo scalone principale, l’ascensore a lato dell’ingresso di recente installazione e la scala di emergenza posta sullo spigolo nord.

Al primo piano il deambulatorio del chiostro distribuisce sui lati nord-est e sud-est piccole stanze destinate ad uffici e sugli altri lati le grandi sale attualmente destinate a Pinacoteca.

Il chiostro è caratterizzato al piano terra da volte a crociera a sesto diversificato poste su pilastri in mattoni di laterizio a sezione circolare ed al livello superiore da archi a tutto sesto su pilastri in mattoni di laterizio a sezione ottagonale; da segnalare è il portale gotico a intreccio di fronde e ori, che da accesso alla sala centrale del piano terra, presunto volume dell’antica chiesa inglobata.

Il porticato esterno, con volte a crociera, presenta cinque arcate a sesto acuto su pilastri a sezione composita costituiti da semicolonne, in pietra calcarea, addossate a pilastri.

A seguito degli eventi sismici che si sono susseguiti dal 26.09.97 in poi, l’edi cio ha subito gravi danneggiamenti. Nella maggior parte delle murature era riscontrabile l’assenza di ammorsature tra le pareti ortogonali; inoltre, dalla lettura delle murature appariva evidente che, con molta probabilità, il terremoto del XVIII secolo abbia causato danneggiamenti alle strutture, che in alcune parti presentavano rimaneggiamenti non dovuti a modicazioni funzionali bensì a crolli o dissesti diversi.

I lavori

Il lavoro realizzato è volto al miglioramento sismico ed in particolare alla eliminazione delle vulnerabilità speci che ed alla riduzione delle vulnerabilità tipiche attraverso un sistema integrato di opere e presidi atti al contrasto dei meccanismi attivati ed attivabili.

Il lavoro svolto è mirato in particolare alla eliminazione delle spinte delle volte, alla realizzazioni di connessioni efficaci tramite incatenamenti, alla realizzazione di piani di controvento che impediscano fenomeni di rotazione e che al contempo forniscano dei vincoli alle pareti snelle al ne di diminuirne la libera altezza di in essione.

A causa delle lavorazioni di tipo strutturale, l’impianto elettrico al piano terreno è stato destinato a subire notevoli trasformazioni, adeguandolo alle vigenti normative.

L’impianto termico al piano terreno, interessato dai lavori di restauro, è stato sostituito con un nuovo impianto a pannelli radianti a pavimento . In particolare, sulle strutture verticali, sono stati eseguiti i seguenti interventi: consolidamento delle murature caotiche ed incoerenti mediante iniezioni di malte fluide a base di calce. consolidamento delle colonne circolari in mattoni mediante microcuciture armare intasate con resine epossidiche, in grado di sigillare anche le piccole lesioni passanti.

interventi di cuci e scuci per l’elimi- nazione di alcune vulnerabilità spe- ci che.
Stuccatura previa scarnitura delle connessure delle murature

Sulle strutture orizzontali sono stati eseguiti i seguenti interventi:
le volte saranno svuotate e conso- lidate tramite frenelli e rin anchi adeguati a ripristinare la curva delle pressioni entro il terzo medio della sezione;

inserimento di un piano di controventi in acciaio all’estradosso dei sofitti in camorcanna, al fine di contenere i meccanismi di rotazione delle facciate e di limitare la altezza di libera inflessione dei macroelementi snelli;

inserimento di tiranti metallici e sostituzione dei vecchi tiranti non efficaci;
rifacimento di tutte le pavimentazioni interessate dagli interventi sugli orizzontamenti. Sono state eseguite le veri che a ribaltamento delle pareti laterali con la valutazione del moltiplicatore di collasso l, inteso come rapporto tra il momento stabilizzante e il momento ribaltante dovuto ai carichi agenti.

Si è proceduto, inoltre, alla determinazione delle forze orizzontali sismiche secondo le prescrizioni del D.M. 16.01.1996 “Norme tecniche per le costruzioni in zone sismiche”. Questo calcolo è stato eseguito per l’edificio allo stato di fatto e allo stato di progetto al ne di ottenere una quantificazione del miglioramento sismico ottenuto con gli interventi previsti.

Con gli interventi realizzati si è diminuita la vulnerabilità dell’edificio, aumentando la sua capacità di resistenza sopperendo alle inadeguatezze costruttive, senza alterare lo schema statico generale, così come previsto per gli interventi di miglioramento sismico.