Riparazione dei danni conseguenti al sisma del 6 Aprile 2009

dell’aggregato denominato “Ofena74” sito in P.zza Dante, Ofena (AQ)

Committente: Consorzio “Ofena74 ” via Umberto I 67025 Ofena (AQ)

Progettista e Direzione Lavori : Ing. Laura Pasquantonio

Generalità

Ofena comune della provincia dell’Aquila in Abruzzo, sorge a monte dell’altopiano di Navelli ed è compreso sia nell’area del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga costituendone di fatto una delle porte di accesso nella sua parte meridionale sia nella Riserva Naturale Voltigno e Valle d’Angri.

Il comune nasce intorno all’anno mille e prende il nome di Aufinum città vestina, poi conquistata dai Romani. Partecipò, con i paesi limitrofi alla seconda crociata (1147). Le vicende storiche la videro dipendere dalla Baronia di Carapelle e far parte integrante del feudo di Castel del Monte. Il borgo fortificato medievale conserva ancora parti delle antiche bastionature. alcune delle quali trasformatesi in case-mura. abitazioni alte e compatte con funzione difensiva.

All’interno del paese la rete viaria segue le curve di livello collegate tramite scalinate ad esse ortogonali. Si tratta, generalmente di strade a percorrenza veicolare limitata per dimensioni. Infatti, l’aggregato è raggiungibile solamente da scalinate pubbliche tranne che per l’unica strada di accesso veicolare (via XX Settembre/Piazza Dante) caratterizzata da un’ampiezza tale da essere percorribile a senso unico alternato. Tale larghezza ad oggi è ulteriormente limitata dalla presenza di un ponteggio installato sul prospetto della prospiciente Chiesa di San Giovanni.

I prospetti esterni, a conclusione delle lavorazioni, presenteranno una colorazione omogenea, analoga all’esistente e comunque affine ai colori delle terre naturali.

All’interno dell’aggregato n.74 ricade, in parte, l’immobile identificato al f.lS. p.lla 2484. sub.5, intestato alla sig. ra Moscardelli Graziella. Si è venuti a conoscenza che con Prat. n. 3763 del ID.12.2014, al Comune di Ofena è stato notificato il provvedimento di riconoscimento del notevole interesse artistico-architettonica ai sensi del D.LGS. 42/2004 , Legge 241/80, Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, sull’immobile di cui sopra.

L’edificio in cui sono presenti i dipinti murali sottoposti a restauro ha subito danneggiamenti a seguita degli eventi sismici dell’aprile 2008.

Attualmente è oggetto di progettazione finalizzata all’esecuzione d’interventi di riparazione dei danni, consolidamento e miglioramento sismico.

Il progetto prevede interventi di conservazione da eseguirsi sulle superfici architettoniche interne e riguarda in particolare i soffitti con volta a padiglione di due saloni interni.

La struttura architettonica dei locali è uno spazio geometrica formato da una volta, precisamente una volta cilindrica con teste di padiglione (Fig. n. 1) poiché la pianta è rettangolare e non quadrata. Si riporta di seguito la rappresentazione della pianta, delle sezioni longitudinali e trasversali nonché la prospettiva assonometrica schematica.

Lo spazio architettonico delle due sale è delimitato da pareti con finiture in carta da parati. All’imposta delle due volte corrono cornici in stucco che corrispondono stilisticamente ma in forme mena elaborate alle cornici delle decorazioni pittoriche in chiave. L’opera decorativa che ricopre quasi tutta la superficie della volta è caratterizzata da uno specifico impianto contraddistinto prevalentemente da motivi floreali. Sebbene ad un’attenta osservazione le opere in esame si presentano in buono stato di conservazione ad oggi non risultano fonti che documentano operazioni di restauro. Le due sale (camera 2 e studio) si trovano al secondo piano del palazzo. al quale si accede da Via Nicola Moscardelli.

I locali hanno una forma pressoché rettangolare con dimensioni rispettivamente di circa 3.52 m x 4.45 m per una superficie totale che si aggira sui 15.S5mq e di 3.50 m x 4.40 m per una superficie totale che si aggira sui 15.40 mq.

Il soffitto della “camera 2” presenta una volta a botte con teste di padiglione con chiave in piano.

Le volte sono decorate con partizioni architettoniche policrome costituite da fasce a ghirlanda e decorazioni floreali all’interno delle specchiature da queste delimitate.

La cornice in chiave delimita un’area monocroma con i colori del “cielo” a sua volta contornata da una decorazione a cornice finto oro.

La decorazione pittorica della volta è eseguita a tempera su un intonaco dello spessore di circa mezzo centimetro composto da calce e sabbia.

Il soffitto dello “studio” presenta una volta a padiglione con la parte in chiave posta in piano e con all’imposta e in chiave cornici in stucco.

La volta è decorata con partizioni architettoniche policrome costituite da fasce decorate che individuano i quattro spigoli e le quattro porzioni di “botte”: decorazioni floreali sono presenti all’interno delle specchiature delimitate dalle fasce decorate. La cornice in chiave delimita un’area monocroma con i colori del “cielo” a sua volta contornata da una decorazione a cornice finto oro con all’interno una decorazione floreale; ai lati della cornice sono presenti decorazioni a conchiglia. mentre agli angoli sono presenti quattro “festoni”.

La decorazione pittorica della volta è eseguita a tempera su un intonaco dello spessore di circa mezzo centimetro composto da calce e sabbia.

Le volte sono attraversate da lunghe lesioni della struttura muraria sui quattro angoli e al centro della sommità, oltre a lesioni diagonali rispetto allo spigolo.

Localmente le pitture si presentano in cattivo stato di conservazione e la pellicola pittorica è generalmente poco coesa per la naturale debolezza della tecnica pittorica: in alcune zone piuttosto circoscritte sono presenti piccoli sollevamenti a scaglie del calare. I danni maggiori sono stati causati dalla scossa sismica che ha provocato le lesioni più importanti agli spigali e in chiave, mentre agli spigoli si notano anche efflorescenze dovute con malta probabilità a infiltrazioni d’acqua.

I movimenti indotti dalla scossa sismica hanno provocato lievi fenomeni combinati di sollevamenti, cadute e abrasioni della pellicola pittorica, interessata anche da alcune lacune di entità diverse cadute di intonaco di supporto, alterazioni e distacchi di intonaco.

Per migliorare lo stato corrente di conservazione sono previste delle operazioni finalizzate a risanare le superfici senza alterare lo stato fisiologico che ne determina la sua autenticità, procedendo con un intervento conservativo.

L’intervento prevede l’esecuzione d’indagini preliminari, operazioni di messa in sicurezza dei distacchi di intonaco e l’applicazione di un bendaggio di sostegno e protezione sulle parti in pericolo di caduta al fine di sostenere l’intonaco durante le operazioni di consolidamento con velatino di garza e calla animale o resina acrilica in soluzione.

A conclusione delle lavorazioni di miglioramento sismico sull’intero aggregato si prevede un ristabilimento parziale della adesione e coesione della pellicola pittorica e degli intonaci a supporto del dipinto stesso. Successivamente, si prevede una pulitura della pellicola pittorica e degli stucchi, sia con bisturi che con applicazione di miscele solventi a tampone, a seconda della tipologia, durezza e spessore degli strati da rimuovere.

Si procede, quindi, alla stuccatura delle fessurazioni e fratturazioni presenti ed alla reintegrazione della pellicola pittorica e abrasioni.

Il ciclo di lavorazione viene concluso con un intervento di protezione superficiale mediante applicazione di resine acrilica in soluzione a bassa percentuale.

Analisi storica e rilievo strutturale

Non sano disponibili documenti ufficiali relativi alla costruzione del complessa che presenta un impianto di epoca medievale con successivi interventi, alcuni dei quali di epoca recente

Una targa affissa sul prospetta principale (Piazza Dante) testimonia, invece, un intervento significativa per la continuità delle murature dell’aggregata avvenuta intorno alla metà degli anni ‘50. Infatti, per consentire l’accesso veicolare su Piazza Dante gli allora proprietari degli odierni sub 7. Il e 12. p.lla 2494 hanno ceduta parte della loro superficie abitabile arretrando una porzione di facciata all’epoca ricostruita con una muratura che presenta sia mattoni pieni. che laterizi con alta percentuale di foratura.

Geometria strutturale, dettagli costruttivi e indagini sui materiali

Murature

E’ stata effettuata una campagna di indagini sulle murature al fine di individuare la conformazione della tessitura e le caratteristiche meccaniche dei materiali resistenti.

La tipologia muraria caratterizzante l’intera impianta è muratura di pietrame a conci con nucleo interna.

Tale tipologia si ripete con buona omogeneità anche ai piani superiori e ha la caratteristica di presentare spessori non uniformi lungo la sviluppo dei setti.

Sona presenti episodi di esecuzione con mattoni pieni di laterizio di diverse dimensioni e malta di calce.

E’ da evidenziare che la tipologia del muro a sacco comporta alte percentuali di vuoti nel nucleo, elemento confermata con saggi sul posto.

Gli intonaci di calce a di cemento presentano una stato di conservazione generalmente degradato e lesionato raramente buona.

Orizzontamenti

Anche gli orizzontamenti testimoniano la stratigrafia degli interventi carne di seguita descritta.

Il livello 1 presenta in gran parte volte sagomate con struttura di pietra tutte del tipo a “riempimento” cioè con rinfianco di inerti e sovrastante pavimentazione, alternate a solai piani di acciaio e laterizio.

I livelli 2-3-4 presentano volte sagomate con struttura per la maggior parte di mattoni, tutte del tipo a “riempimento”, cioè con rinfianca di inerti e sovrastante pavimentazione, alternate a solai piani di acciaio e laterizio.

Il livello 5 presenta invece salo volte sagomate con struttura di mattoni.

La copertura esistente composta da elementi lignei a due falde o a falda unica non è quasi mai a vista. infatti si rileva la presenza di volte a padiglione con funzione di controsoffitto.

I manti di copertura sano realizzati generalmente con coppi fittili tranne che per alcuni interventi più recenti realizzati con coppi moderni o con elementi del tutto incongrui.

Ammorsamenti

Le indagini hanno accertato che la maggior parte dei setti indagati mostrano un’assenza di ammorsamenti risultando semplicemente accostati fra loro. Tale circostanza è chiara prova della successione storica degli interventi, e dimostra come il complesso sia il risultato di ampliamenti successivi.

Muri portanti

Presentano lesioni a taglio dovute a meccanismi fessurativi di diversa natura con ampiezza di pochi millimetri imputabili alla scarsa resistenza al taglio delle murature sotto l’azione sismica.

Le lesioni da distacco sui pavimenti e sugli incroci murari dei piani fuori terra e sulle imbotti delle finestre mettono in evidenza la presenza di diversi meccanismi di ribaltamento-flessione della parete di facciata.

Alcuni elementi visibili in facciata, installati certamente dopo i terremoti di inizio ‘800 non sembrano essere efficaci, visto anche il cinematismo locale innescatosi sulla parete verso la strada comunale.

Gli effetti del sisma si accentuano salendo di quota dove sana presenti rotture incrociate di taglia e lesioni verticali su tramezzi e sui setti portanti.

Piattabande

Si riscontrano lesioni sulle architravi delle aperture.

Consolidamento Murature

Sono state realizzate dei cuci e scuci, chiusure nicchie, iniezioni

Consolidamenti volte

Tutte le volte, siano esse di muratura che di mattoni verranno consolidate con fasce di rete di fibra di basalto. eccezion fatta per le volte a schifo dell’edificio soggetto al vincolo sulle quali è prevista la rete di fibra di acciaio con conseguente restaura degli affreschi, ove presenti.

Gli interventi prevedono oltre al ripristino dei danni da sisma, il miglioramento delle caratteristiche meccaniche delle murature attraverso l’intervento combinato, ovvero apposizione di rete di fibra di vetro. di connettori, di betoncino strutturale su due lati e, ove presente la muratura di pietrame a sacco, iniezioni di malta di calce consolidante; nonché, l’allineamento verticale delle bucature su via Moscardelli attraverso la chiusura dei varchi esistenti e la apertura di nuovi di dimensioni analoghe agli esistenti.

Si prevedono, inoltre, una serie di opere necessarie al raggiungimento dell’effetto scatolare dell’organismo murario, col perseguimento della rigidezza di piano e la cucitura delle facce ortogonali lungo i perimetri a contatto, in sostanziale coerenza con gli schemi di calcolo assunti a base della modellazione.

il solaio di copertura verrà integralmente sostituito con struttura di legno lamellare con conseguente ripristino del manto con coppi originali e sostituzione della lattoneria. Ove possibile, in corrispondenza di un dislivello irrilevante verranno allineate parzialmente le coperture dell’ edificio 3 su Piazza Dante.