Ripristino, recupero e restauro con miglioramento sismico del civico cimitero monumentale.

Committente: Comune di Macerata.
Progetto e Direzione dei lavori: Ing. Giorgio Gregori.

Introduzione

La parte monumentale del Civico Cimitero è posta sul lato nord del complesso ed è costituita da un corpo di fabbrica prospiciente il piazzale di ingresso con facciata monumentale (ex chiesa di Santa Maria della Fonte) con cappella interna e tre chiostri realizzati in epoca diversa.

In seguito agli eventi sismici del 1997 l’edificio della chiesa aveva subito numerose lesioni che si presentavano in particolar modo sui muri interni che risultavano staccati dai muri perimetrali. L’abside mostrava lesioni proprie del meccanismo di distacco dal resto del corpo di fabbrica.

I lavori

Per migliorare la risposta sismica il lavoro è consistito nel collegare tutte le murature, a livello di piano terra, con cordoli in cemento armato e soletta armata. Le murature sono state riprese a cuci e scuci dove il quadro fessurativo risultava diffuso, mentre le lesioni isolate sono state iniettate con malta additivata con resina. I muri distaccati agli incroci, sono stati collegati con cuciture armate costituite da barre in acciaio inox. Le aperture in prossimità delle angolate e dei incroci sono state richiuse con muratura a cuci e scuci.

Un intervento di cucitura più complesso è stato effettuato per il muro di controvento delle facciate posizionato in corrispondenza dell’attacco tra la cappella e l’abside dove non è stata sufficiente l’iniezione di malte ma si è previsto di eseguire una serie di cuciture armate costituite da barre di acciaio inox bloccate all’interno della muratura con capochiavi. Altro intervento è stato quello di dotare l’arco della Chiesa di una catena estradossata. L’intervento sulle murature è stato completato dalla posa in opera di un cordolo metallico costituito da una trave di tipo UPN 200. I nuovi solai di piano e del tetto sono stati realizzati in legno e costituiti da travi con doppio tavolato incrociato e collegati alle murature. Le volte sono state rinforzate con cappe di calcestruzzo di cocciopesto con rete elettrosaldata zincata.

La facciata monumentale della chiesa è stata restaurata con il recupero dell’oculo centrale secondo la riquadratura esistente sotto l’ultimo strato di intonaco e ricreate alcune porzioni di intonaci a calce mancanti, velature e tinteggiature con latte di calce e terre colorate come da campionature esistenti; gli elementi lapidei sono stati inoltre ripuliti con acqua e impacchi di cellulosa.

Per quanto riguarda i tre chiostri il quadro fessurativo era costituito prevalentemente da lesioni sugli archi, ubicate all’altezza della chiave. Non erano presenti cedimenti, infatti l’origine più probabile di tali lesioni era da attribuire alle dilatazioni dovute alle variazioni termiche poiché il manufatto è di dimensioni notevoli (un lato è di circa 125 m) e non esistono giunti di dilatazione. Vista l’impossibilità di creare giunti di dilatazione sono state introdotte delle catene di acciaio armonico inserite centralmente nello spessore di tutte le murature. In considerazione dell’importanza del complesso dal punto di vista architettonico, storico artistico e culturale è stato effettuato lo smantellamento delle lapidi che ostruivano il percorso centrale dei chiostri e la demolizione dell’edicola funebre in calcestruzzo armato a vista, edificata a ridosso del porticato monumentale.

Schermata 2015-11-30 alle 18.15.52